Mia dolce amata,
in ogni secondo della mia esistenza i miei pensieri si protendono verso di te! Sei l’unica che può afferrarmi e non farmi precipitare nel mare del silenzio e della solitudine. Il peso del macigno che il destino mi ha riservato si sta facendo insopportabile. Mi sento sempre più isolato dal mondo, immerso in un silenzio assordante. Niente è più in grado di confortarmi! Le persone iniziano ad abbandonarmi per il mio carattere burbero, ma non posso che sentirmi frustrato per questa situazione. Non ce l’ho con loro, non so nemmeno perché sento questa costante e irrazionale sensazione di rabbia. Forse perché la malattia mette a nudo le mie debolezze e dunque per questo tendo a chiudermi in una bolla, da solo insieme alla mia sordità. Anche la musica, la mia ragione di vita, è rimasta fuori da questo guscio. Il mio cuore riesce ad immaginare suoni che diventano concreti solo visivamente, immobili e bloccati sui pentagrammi. Purtroppo soltanto gli altri possono essere partecipi dell’ infinita libertà e della travolgente fantasia che esplode nella musica. Non io.
Mi mancano terribilmente le vibrazioni del pianoforte e l’abbraccio dell’orchestra che mi donava quando ancora riuscivo a dirigere i concerti. Mi manca il calore e l’affetto del pubblico, mi mancano gli apprezzamenti delle persone grate dell’emozione ricevuta. Ora sono rimasto solo.
La mia vita è sempre più infelice e solo tu puoi illuminare questo oscuro silenzio. Tu sola sei la mia ancora di salvezza, l’unica nota lieta in questo immenso mare di nulla. Ti supplico, stammi vicino, non mi abbandonare! Sento uno struggente desiderio di te, fino alle lacrime. Solo tu sai quanto ti amo e che sarei disposto a tutto pur di stare con te. Non dubitare mai di quello che provo perché io ti sarò sempre fedele. Solo con il nostro amore potremo trapassare la bolla di silenzio in cui sono rinchiuso. Continua ad amarmi angelo mio. Eternamente mia. Eternamente tuo. Eternamente l’una dell’altro.
Ludwig.
Ascolta il primo movimento della “Sonata quasi come una fantasia”: Sonata al chiaro di luna – Ludwig van Beethoven
Il primo movimento della “Sonata al chiaro di luna”, che ha ispirato la stesura di questa lettera, è stato composto da Beethoven nel 1801. Questo titolo non fu dato dal maestro, ma fu inventato dal poeta e critico musicale tedesco Ludwig Rellstab, che vedeva nel primo movimento la descrizione di un idilliaco paesaggio notturno al chiaro di luna. Beethoven aveva semplicemente denominato l’opera “Quasi una fantasia” per il suo carattere libero e originale che non rispecchia la struttura classica di una sonata. L’adagio al primo movimento infatti rappresenta un’innovazione tipica del periodo romantico.
La composizione è stata dedicata a Giulietta Guicciardi, una giovane contessa allieva di Beethoven. Tra i due era sbocciato l’amore tanto che Beethoven, come si evince in una lettera indirizzata all’amico d’infanzia Franz Wegeler, aveva intenzione di sposarla. Nella lettera il maestro si confida dicendo di essere accompagnato da un senso di malinconia e di vuoto dovuto dalla debolezza d’udito. I momenti trascorsi con la contessa erano gli unici che lo rendevano felice. Purtroppo i due non si sposeranno mai perché lei era troppo giovane e i due erano di ceti sociali diversi.
La sonata è diventata famosa in tutto il mondo ed è considerata uno delle più celebri composizioni pianistiche. John Lennon ha dichiarato di aver preso spunto dalla sonata per comporre la canzone “Because“, presente nell’album Abbey Road (settembre 1969).
Ascolta la canzone: Because – Beatles
Lorenzo Mori
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